L’E-M ARTS ha scelto di caratterizzare il proprio calendario espositivo 2001-2002 con degli eventi che renderanno la galleria non museo-contenitore ma luogo di discussione tra gli artisti ed il pubblico.
Coerentemente alla linea scelta dall’E-M ARTS di stimolare il pubblico alla comprensione dell’arte contemporanea, gli artisti invitati analizzeranno il loro modo di espressione e conseguentemente i maggiori movimenti artistci del secolo appena concluso e del nuovo.
Il primo incontro è “Silence Dreams” di Roberto Cascone. Nel ’99 prendendo spunto da un articolo scritto sulle pagine della cronaca di Napoli - La Repubblica in cui si sottolineava la difficoltà dei napoletani a sognare, poiché il rumore di fondo della città la notte impedisce loro di entrare nel sonno REM, Roberto ha compiuto una ricerca sull’argomento chiedendo ai cittadini, incontrati casualmente e non, se il contenuto dell’articolo corrispondeva a verità e se potevano indicare dei luoghi silenziosi a loro noti al fine di realizzare una mappa - videoguida con finalità sia estetiche che funzionali.
Fabiola Naldi nel testo che accompagna la mostra così descrive il progetto di: “... Cascone, armato del suo terzo occhio silenzioso, ha iniziato a cercare, sorprendere, svelare ciò che apparentemente riteniamo scontato ma che nella realtà sta divenendo sempre più prezioso e raro.
Cercare luoghi silenziosi e testarli su se stesso è divenuto così motivo di una analisi più minuziosa e dettagliata fatta di video e frame fotografici prodotti con la ferma intenzione di “mostrare” a volte anche l’ovvio che ci circonda e favorendo, quasi come una logica conseguenza, momenti di riflessione e introspezione.
…Un viaggio della mente, se mi si permette il termine, un approfondimento di un reale che pare appartenerci ma che nella realtà ci distanzia sempre più provocando non solo nell’artista ma in noi tutti possibili “cercatori del silenzio” una progressiva catarsi in un’altra dimensione, ovvero ciò che ci circonda, dove il silenzio non esiste.
La città non ha silenzi (John Cage affermava negli anni Sessanta che il silenzio non esiste), la nostra mente neppure ma bensì solo attimi di pace apparente e tranquillità dove potersi soffermare e riflettere. I frame di una video guida che, avvicinati con l’obbiettivo, si sgranano ridefinendo l’immagine stessa tanto da creare una nuova realtà fittizia. Nel gioco costante tra vero e verosimile ecco lentamente giungere il silenzio, non fisico bensì mentale, definito da pause, accelerazioni e riavvolgimenti dove la Napoli svelata si presta a nuova città in grado di sussurrarci un ipotetico silenzio o per meglio dire non suono. Se il rumore di una metropoli potevano così togliere il sonno ai napoletani e privarli di quella estatica zona di confine che è il sonno REM, ecco che i frames estrapolati divengono quell’attimo di catartico abbandono REM, impronte fisiche di un operazione concettuale dove l’impercettibile battito di ciglia si trasforma in un’immagine, dove quel Rapid Eye Movement diviene concreta testimonianza di un viaggio all’interno di quell’equilibrio instabile che è la nostra realtà.”