Bitte

Bitte

2001, 16 mm (video beta), colore, sonoro, 4 min.

Anche in questo film, come in molte sue opere precedenti, Yves-Marie Mahé lavora sulla pellicola fotogramma per fotogramma, manipolando delle pre-esistenti immagini porno, scelte provocatoriamente. Muovendo da un vecchio "found-footage" porno in 35mm, il cineasta lo ha ri-filmato in 16mm immagine per immagine, utilizzando un banco d'animazione con la macchina che inquadrava dall'alto, a piombo, la pellicola di partenza, bloccata fra due incollatrici e illuminata posteriormente da un tavolo luminoso. Il film gioca sull'ambiguità linguistica della parola "Bitte", che in tedesco è un'espressione di cortesia (simile all'italiano "Prego") mentre in francese viene usato per indicare l'organo sessuale maschile. La camera 16mm si allontana e si avvicina dal piano di ripresa, il materiale di partenza va avanti e indietro,creando un effetto ritmico capace di simulare nella forma quello che le immagini del porno rappresentano nel contenuto.