1971, USA, 16mm, colore, sonoro, 7 min.
Tutti i films di Poemfield esplorano le variazioni dei poemi, grafici computerizzati, ed in alcuni casi combinano le immagini d'azione dal vivo ed i collage d'animazione; sono tutti geometrici e si muovono velocemente ed a colori. Tutti i films esplorano le variazioni delle forme geometriche astratte e delle parole come esempi dell'arte del futuro. In effetti questi lavori possono essere confrontati ai manoscritti illuminati di un'era precedente. Ora la tipografia ed il disegno sono generati a velocità di 100.000 decisioni al secondo, regolati nel movimento ad un passo dai film mentali.
Stan Vanderbeek
In Poemfield # 5 (1966-9, colore) la poesia enuncia “free fall / falling / falling / falling / waiting/ waiting/ wit / witness/ man / into other wit/ other wit/ …while waiting for / while falling/ while falling free/ free fall…”
Il testo elaborato al computer è animato su un uno sfondo di pellicola - riprese di paracadutisti. Vanderbeek dice che la sezione è un’osservazione metaforica sulla caduta dell’uomo. Inoltre gioca con le possibilità tipografiche - simile al montaggio statico dell’immaginario Dada, qui rimodulato attraverso le capacità del computer e della stampa ottica.
Il colore è stato aggiunto durante la post-produzione. Ken Knowlton spiega che non è stato coinvolto nella programmazione del colore dei films, “…la colorazione (nel caso del materiale generato al computer) è stata fatta da Stan, in parte e/o da persone come Brown e Olvey. Bob Brown e Frank Olvey erano conosciuti per le tecniche di colorazione filmica nel 1968, ed impiegavano un metodo di separazione in tre strisce colorate, noto nella storia del cinema, e per nulla una pratica informatica o una nuova pratica del colore, ma tuttavia un predecessore della separazione del colore in canali nei software come Photoshop
Carolyn Kane