Notebook

Notebook

1961-1963, USA, 16mm, b/n & colore, no sonoro, 11 min.

Raindrops; Greek Epiphany; Moonplay; Copycat; Papercuts; Lights; Nightwriting; The Egg; Etcetcetcetc. In una serie notevole di sobri films disarmanti, Marie Menken ha dimostrato un’inventiva ritmica, forse unica in precedenza nel cinema. In Notebook ha conservato frammenti di tutte le fasi della sua carriera cinematografica, dalla metà degli anni quaranta alla fine degli anni sessanta. Là possiamo vedere come, in un momento in cui la maggior parte dei suoi contemporanei invocavano l’immaginazione Dionisiaca nel loro immaginario inventato, Menken stava esplorando le dinamiche dei limiti dello schermo e giocando con l’opposizione immanente ed imposta del ritmo. Il primo squisito Raindrops mette in scena il genio sottile del suo modello di visione percettiva. Mentre aspetta dietro la cinepresa che una goccia di pioggia sulla punta di una foglia raccolga la massa sufficiente per cadere, sentiamo la sua impazienza ed ansia per il timore che il film si esaurisca, così una mano invisibile tocca piano il ramo, forzando le gocce a cadere. In questo modo l’alterazione con un’altrettanto diretta osservazione filmica è una caratteristica della Menken, che incorpora allegramente l’estraneo riflesso di sé stessa e della sua cinepresa, anche il fumo della sua sigaretta, in un frammento animato e rende l’instabilità nervosa della cinepresa portabile parte della struttura ritmica di molti films.

P. Adams Sitney da Visionary Film, Oxford University Press, pp.160-161