the art of remembering residenza d’artista
dal 21 settembre al 5 ottobre 2021
Museo Nitsch Napoli
Maayan Boni * Amaury Cambuzat * Laith Demashqieh * Matilde di Pietropaolo
Ainara Lopez * Olec Mun * Keri Rosebraugh * Mayke Verhoeven
theatrum phonosophicum (alias Leopoldo Siano & Shushan Hyusnunts) * Alejandro Zertuche
sabato 2 ottobre 2021 ore 19:00
Divergent Senses II part
video screening a cura di Raffaella Morra
martedì 5 ottobre 2021
the art of remembering open studios ore 17:00-19:00
the act of remembering ceremony ore 19:00-21:00
"Tutto ciò che è solido si liquefa in aria,
propagando il labirinto,
un continuum di un’entità alla fine
Come viaggiatori, essi fanno dei viaggi,
alla ricerca di una specie di paese delle meraviglie.
Cos'è che ci unisce?
Un ricordo?
E se smettessimo di ricordare?"
The rabbit hole presenta "the art of remembering" un programma di residenza globale, in collaborazione con la Fondazione Morra e l’associazione E-M Arts, che si terrà a Napoli dal 21 settembre al 5 ottobre 2021.
10 candidati sono stati selezionati a trascorrere 14 giorni insieme per sbrogliare la domanda "e se smettessimo di ricordare?" Il programma, concepito come una drammaturgia di esplorazione interiore, mostra Napoli come ‘paese delle meraviglie’, all’interno di un environment creato sia come percorso immersivo che come programma internazionale di residenza d'artista.
Gli artisti esploreranno l'argomento da soli, in un ambiente contemplativo e stimolante, dotati di un proprio ‘studio’ all'interno del Museo Hermann Nitsch, generosamente concesso dalla Fondazione Morra, oltre a partecipare a 5 workshop esperienziali introduttivi del the rabbit hole method™ che si svolgeranno al Museo Hermann Nitsch, in altri spazi pubblici e durante delle escursioni nei dintorni di Napoli.
Napoli come paese delle meraviglie
Nell'ambito del programma, gli artisti intraprenderanno dei percorsi scritti - 'il labirinto degli specchi" e "lo sguardo segreto" - creati da Samina Virani, fondatrice del the rabbit hole, in cui Napoli si propone come paese delle meraviglie, si trasforma in uno specchio, uno spazio di profonda introspezione, per evocare e risvegliare "l'arte di ricordare".
Un programma curatoriale appositamente progettato dalla Fondazione Morra e E-M Arts conduce gli artisti alla scoperta di Napoli, del passato mistico e del presente, degli elementi selezionati in modo unico da Raffaella Morra, che cura inoltre 2 serate di proiezione video dal titolo Divergent Senses. Abitando la ‘familiare Napoli', gli artisti in residenza scoprono, esplorano e sperimentano, schivando i metodi convenzionali di visita, e cercano di coltivare un assorbimento di conoscenze. I paesaggi culturali sono gli environment ispiratori, le porte magiche: Museo Hermann Nitsch, Casa Morra, Vigna San Martino, l'archeologia dii Baia e i suoi dintorni, l'Osservatorio Astronomico sono alcuni meccanismi attivi suggeriti per garantire che i discorsi e le relazioni si impegnino in processi di assimilazione e facilitino molteplici forme di immaginazione. I partecipanti hanno un Itinerarium: all'interno della filosofia del Maestro Nitsch, attraverso il percorso di una Natura sacra, dentro le vestigia delle antiche rovine, sotto un cielo pieno di stelle e pianeti.
La risposta finale
In questa residenza fondata sul processo, ogni artista deve sviluppare una risposta inerente “the art of remembering", che formerà una reazione collettiva l'ultima notte del 5 ottobre al Museo Hermann Nitsch. Essenzialmente, il processo, che è "the art of remembering", si trasformerà in un rituale consistente l’“atto di ricordare".
Un'opera all'interno di un'opera
Il concept e il programma sono stati scritti e diretti dalla fondatrice del The rabbit hole, Samina Virani. Il metodo è concepito come una drammaturgia, un labirinto, dove ogni artista scende nella ‘tana del coniglio’, intraprendendo il suo viaggio mitologico alla scoperta di una ‘tela bianca’ collettiva. Per la direzione artistica del programma, Samina Virani spiega: "gli elementi scritti della residenza sono progettati per consentire agli artisti di approfondire l'auto-introspezione, una tela bianca, un ‘senza forma’ dove lo sguardo segreto esiste. Alcuni lo chiamano ricordo".
Durante la residenza, ci sarà una certa sintonia per "l'arte di ricordare", attraverso 5 workshop; i facilitatori personalmente scelti hanno ideato ogni workshop su misura intorno al soggetto.
Ideato come ‘Un’opera all'interno di un'opera’. con il programma elaborato come una struttura per la propria esplorazione artistica e i risultati di questo processo, composto dalle risposte e dalle singole opere dei 10 artisti internazionali partecipanti.
The Rabbit Hole Method™
Ogni artista interrogherà il soggetto "the art of remembering" immergendosi nel The Rabbit Hole Method™, un processo di indagine che estrae e distilla dalle pratiche artistiche contemporanee, dalla filosofia, dal misticismo, dalla matematica e dalla danza. Include l’insegnamento di Hazrat Inayat Khan, Farid Ud-Din Attar, Jorge Luis Borges, Alejandro Jodorowsky, Lewis Carroll, tra gli altri.
Sotto l’attenta consulenza della Georgetown University e del MIT Senselab, il programma basa i propri principi sulla decostruzione e reinvenzione di rituali e forme. Collaborano inoltre con Teatro de los Sentidos, una compagnia teatrale immersiva di Barcellona che crea delle esperienze decostruendo quella che è diventata la nostra mappatura sensoriale precostruita, e invece scoprendo il magico filo d'argento che si presenta, se ci si apre al ricordo.
I 4 facilitatori selezionati per questo progetto sono membri del collettivo rabbit hole:
Giovanna Pezzullo; Co-fondatrice Le Inefable, Barcellona
"The memory of the body" https://www.facebook.com/lainefable08
Creatrice, attrice, professoressa, ideatrice di profumi, drammaturga, Giovanna Pezzullo è co-fondatrice di Le Inefable e già da 20 anni membro del Teatro de Los Sentidos.
"Cos’è la memoria e dove vive in noi? In questo workshop scopriremo il potere evocativo dei sensi e come il pensiero sensoriale illumina l'immaginazione”.
Patrizia Menichelli, Fondatrice Ars In, Sensorial Theatre, Florence
“the art of evoking” www.arsinteatro.it
Artista, trainer, performer, costumista, scenografa e regista. Ricercatrice di metodologie sensoriali applicate al teatro e all’arte, all’educazione, ai processi artistici di partecipazione sociale, ai gruppi di lavoro. Per Teatro de los Sentidos, ha disegnato i costumi per più di 25 anni.
“Cosa significa creare uno spazio immaginario che gradualmente stiamo abitando? Questa arte di favorire l’esperienza poetica ed evocare il territorio immaginario della memoria permetterà all’artista e al pubblico di trovare le proprie risonanze. Un laboratorio che crea dei momenti di meraviglia e delle connessioni con la memoria sensoriale al di là delle nostre storie personali. Andremo ad approfondire i linguaggi poetici di un guardaroba di indumenti personali, come prediligere un look curioso che supporti l'esplorazione della quotidianità. Ogni costume ci racconta un ricordo oppure ci mette in contatto con un desiderio, in cui lo si intravede come un racconto, che si esprime a un livello visivo, tattile, olfattivo, ecc. Questa ricerca prova a stimolare l'immaginazione e la memoria, e un "territorio" di conoscenza di sé per attori e performers. Utilizzando il ‘gioco del coniglio bianco di Alice’ che impersona la curiosità, per entrare in un altro tempo, il tempo del gioco; dal gioco si passerà alle esperienze. Sarà un modo per espandere la nostra percezione, in modo da poter essere trasportati in uno spazio immaginario dove si può ricordare ciò che pensavamo di non ricordare."
Alper Akcay, Dance in Heart, Whirling, Istanbul
"The whirling begins" https://www.alperakcay.com
Ballerino, artista performer, istruttore del movimento creativo, derviscio rotante.
"Questa conoscenza arcaica è ricordata con la consapevolezza della respirazione. L'obiettivo principale del nostro workshop è quello di ricordare il vedere, il sentire e il percepire attraverso i nostri cuori, e attraverso Sema, i vorticosi rituali ed i sussurri della natura come essi si verificano in quel preciso momento".
Lynsey Peisinger, Los Angeles, Athens
“Body, Time, Space, Access” http://lynseypeisinger.org
Interprete, regista e coreografa, Lynsey sta attualmente co-dirigendo The Seven Deaths of Maria Callas, un'opera di Marina Abramović.
“I miei strati di memoria non sono i vostri. Proprio così come tutti noi abitiamo i nostri corpi in modo dissimile, così ricordiamo in modo diverso. Perché ricordo alcune cose con le immagini e altre con le sensazioni? Cosa causa la memoria selettiva? Lavoreremo con degli esercizi di improvvisazione e di permanenza che si focalizzano su quiete, emanazione, rievocazione e concentrazione".
Proiezioni Video
Raffaella Morra, Napoli
“Divergent Senses” video proiezioni https://em-arts.org
Come un puzzle senza una matrice definita, le video proiezioni dal titolo Divergent Senses sono delle componenti separate o delle qualità nascoste di un'unificazione: la prima parte è occulta ed accessibile ai candidati; la seconda parte accoglie tutti i praticanti. Questi video sono delle inferenze interpretative piuttosto che delle storie lineari, che tracciano delle connessioni immaginative tra l'evento sullo schermo e il coinvolgimento emotivo. Quando le informazioni sono mancanti e non in ordine, i percettori cercano le proprie relazioni causali; le informazioni salienti vengono omesse per suscitare curiosità e consentire ai partecipanti di comprendere le proprie motivazioni dei dettagli elaborati, e mentalmente costruire una descrizione coerente".
Processo di valutazione
751 persone hanno presentato la candidatura per questo programma.
Sono stati selezionati 7 artisti internazionali e 3 artisti italiani; ogni artista ha presentato una risposta alla seguente domanda: "E se smettiamo di ricordare?"
Giudici:
Professor John Voll, Head Muslim-Christian Understanding, Georgetown University
Professor Don Rodrigues, Professore English Literature, Vanderbilt and Harvard University
Raffaella Morra, Direttrice E-M Arts
Piero Tomassoni, Fondatore Artvisor
Teresa Carnevale, Presidente Fondazione Morra
Samina Virani, Fondatrice, Direttore Artistico the rabbit hole
Loredana Troise, Storica dell’Arte, Curatrice, Museo Madre, Napoli
10 progetti di artisti selezionati
Si prega di consultare l'appendice per i dettagli completi di ogni progetto
Maayan Boni : performer: Tel Aviv
Amaury Cambuzat : compositore, autore, musicista: Francia, Italia
Laith Demashqieh : artista audio visuale: Giordania
Matilde di Pietropaolo : artista visuale, Italia
Ainara Lopez : danzatrice, coreografa: Svizzera, Spagna
Olec Mun : pianista, compositore, medicina del sonoro: Argentina, Spagna
Keri Rosebraugh : pittura, scultura, video: USA, Francia
Mayke Verhoeven : scultura, installazione: Paesi Bassi
theatrum phonosophicum (alias Leopoldo Siano & Shushan Hyusnunts): filosofia della musica e della sound art: Armenia, Germania, Italia
Alejandro Zertuche: artista visuale, performer: Messico
the rabbit hole: https://www.101010n.com
Fondato nel 2008 a New York, the rabbit hole conta 5000+ membri individualmente selezionati provenienti da 56+ Nazioni. L'adesione al gruppo è solo su invito. The rabbit hole prova a incoraggiare nuove idee sul sé e sull'altro, ed a sfidare i limiti e i confini costruiti culturalmente.
A sostegno di questo obiettivo, nel 2012 è stato istituito un programma di residenza itinerante, finalizzato alla decostruzione del mito, della narrazione e della nozione essenziale dei pellegrinaggi. Esplorare il realismo magico dei viaggi archetipi, affidandosi all’umorismo e al potere dell'improvvisazione per ricostruire delle nuove narrazioni.
Il nostro progetto di residenza iniziale, "the crystal express" (2012), ha previsto un itinerario di 14 giorni in treno da Barcellona a Tel Aviv dove 7 artisti pellegrini hanno viaggiato nel paese delle meraviglie, fermandosi in 7 città, esplorando e interagendo con le comunità dell'Europa Occidentale e Orientale e del Medio Oriente, sondando la questione: "Che cosa è che ci unisce?" https://www.101010n.com/thecrystalexpress
Perché Napoli?
Dopo il progetto “the crystal express”, le città portuali del Mediterraneo sono diventate il fulcro della ricerca di the rabbit hole. Le radici filosofiche del mare, i modelli migratori, le traiettorie della cultura, ma anche le sue credenze mistiche, i codici subliminali e le narrazioni. Nel giugno 2021, Samina Virani (il coniglio bianco) e Dr. Don Rodrigues (il cappellaio matto) hanno presentato il progetto Borderscapes, un programma di seminari tenuto presso l’Università di Napoli L'Orientale, Dipartimento di Studi Post-Coloniali e di Genere.
Fondazione Morra
www.fondazionemorra.org; www.museonitsch.org; www.em-arts.org
La Fondazione Morra, considerata come epicentro di indagine culturale in Italia, include Casa Morra Archivio d'Arte Contemporanea, Associazione Shozo Shimamoto, Vigna San Martino e Museo Hermann Nitsch come propri spazi culturali a Napoli. La Fondazione, la cui ragion d'essere artistica e culturale è "l'arte per la ricerca e la conoscenza", è affascinata dalle potenzialità sovversive delle avanguardie. Ha ospitato artisti come Hermann Nitsch, Allan Kaprow, Living Theatre, Joseph Beuys, Marina Abramović, Henri Chopin, Peter Kubelka e Bob Watts. La Fondazione Morra ha ufficialmente invitato the rabbit hole a creare questo programma di residenza.
Proporre la residenza “the art of remembering" alla Fondazione Morra, rinomata istituzione napoletana, ha agito da catalizzatore per amplificare gli elementi del programma, fungendo da struttura ospitante e guida curatoriale, elevandone il concetto e connettendolo alla specificità della città di Napoli.
“Nella sua storia, Napoli integra parti di culture popolari, religiose, filosofiche, naturali e tecniche, avendo come base fondante il latino. A Napoli, le radici delle parole e le costruzioni di significati comunicano attraverso degli incantesimi piuttosto che con i discorsi normali. Non semplicemente un invito e un’accoglienza di ospiti, stiamo ampliando il concetto di ospitalità per includere le relazioni e le collaborazioni. L'incoraggiamento ai nostri partner, ai partecipanti e agli amici è praticare un’ospitalità diversa, un coinvolgimento dell’“arte di ricordare", alla ricerca di continuità/diversità tra Culture misteriose e ordinarie. Gli artisti in residenza, i tutors e gli altri praticanti si spostano dalle formazioni abituali verso un pensiero divergente, alla ricerca di contraddizioni e ambiguità. È evidente che a Napoli - giungla di culture - nulla viene spinto fuori o rifiutato: una comprensione senza parole, attraverso le sensazioni, le meditazioni e le argomentazioni, che collega livelli di conoscenze ineffabili ed attiva l'immaginazione. Basata sulle osservazioni non comuni, questa tecnica di immaginazione incoraggia la comunicazione, la condivisione e la collaborazione e, secondo Raimondo Lullo, opera attraverso delle ‘tecniche combinatorie’ alla ricerca di una conoscenza relazionale, su delle situazioni nascoste alle visioni consuete”. - Raffaella Morra
Il prossimo capitolo
La prossima residenza “art of remembering" si svolgerà a Cefalonia, in Grecia, nel 2022. In questo contesto, verrà celebrato il Sud Europa come spazio pubblico e narrazione condivisi.
Credits
Samina Virani, Fondatrice e Direttore artistico, the rabbit hole
Raffaella Morra, Responsabile curatoriale, Fondazione Morra, Direttore E-M Arts
Carlos Calvo, Creative Producer, the rabbit hole
Dr. Don Rodrigues, co-scrittore “the rabbit hole method”, Professore English Literature, University of Memphis e Harvard University
Aurora Arenare, Assistente di produzione, the rabbit hole
Pol Vidas, comunicazione, the rabbit hole
Per maggiori informazioni e richieste di interviste contattare pol@101010n.comoppure info@fondazionemorra.org
Appendice Proposte degli artisti
Maayan Boni, Israele
http://www.maayanboni.com/
“Un'installazione sonora che rivela le silenziose voci interiori che riecheggiano in noi. Sto creando un archivio della coscienza, andando alla ricerca di perle, e guardandomi dentro documento le immagini e lo sguardo stesso. In un processo in corso iniziato con Corona, invito le persone a ricordare ciò che non hanno mai pensato valesse la pena ricordare. Per lo più attraverso le parole, essi traducono le proprie astrazioni interiori e condividono un momento intimo."
Amaury Cambuzat, Francia, Italia
https://ifeellikeabc.wixsite.com/ifeellikeabcathedral
"È fondamentale che il nostro ricordo viva nella coscienza degli altri. Se le interpretazioni dei ricordi sono molteplici ancora meglio. La storia diventa universale dal momento in cui il lettore se ne appropria e lo interpreta per poi condividerlo con gli altri. Non importa l'interpretazione, il lettore che ora è ‘contaminato’ avrà la sua versione della storia, probabilmente con diverse forme, intensità e sensazioni, ma eterna. A sua volta, il lettore, che io definisco come un ‘vettore’, sarà in grado di interpretare la storia come lui o lei ritiene opportuno e quindi trasmettere una propria memoria che, solo se è ‘viva’, diventerà parte di una memoria collettiva.”
Laith Demashqieh, Giordania
https://www.instagram.com/laithdemashqieh/
"In primo luogo, propongo di esporre dei principi fondamentali, che i partecipanti saranno invitati a rispettare durante l'esame del mondo che ci circonda; poi, utilizzando lo spazio dell'arte come una comunione, esamineremo ad esempio la magia nelle diverse culture, tracciandone l’evoluzione attraverso l’esame dei suoi metodi pseudo-scientifici, come la numerologia e la geometria sacra. Alla fine, produrremo una combinazione di oggetti e testi utilizzando alcuni materiali che sono sacri per la nostra pratica e possono essere ritualizzati attraverso qualsiasi insieme di strumenti, non importa se grezzi o del tipo AI (intelligenza artificiale) perché quei rituali sono quelli che continuano ad evolversi."
Matilde Di Pietropaolo, Italia
https://matildedipietropaolo.pb.design
"Durante la residenza desidero creare una o più stenografie effimere, volte a sostenere il lavoro di quei residenti che si esprimeranno attraverso le performance, le azioni e le letture. Questi scenari saranno progettati in collaborazione con i performers e saranno ispirati dagli studi di alchimia che inizierò a Napoli, lasciandomi guidare dalla figura emblematica di Giovan Battista Della Porta."
Ainara Lopez, Svizzera, Spagna
www.laciedetasoeur.com; www.moonwalkexperience.wixsite.com/moonwalk
"Cartografias del Recuerdo nasce dall'esplorazione tra corpo/memoria e paesaggio individuale/collettivo. Vagherò per Napoli seguendo diversi dispositivi e partiture, raccogliendo dei souvenir della città e dai suoi abitanti. Storie, miti, suoni, oggetti per costruire delle narrazioni non lineari e creare delle nuove cartografie che flirtano con l'idea di "prendere in prestito/impadronirsi" delle memorie altrui. Voglio riappropriarmi dei ricordi delle persone. L'obiettivo è tessere nuove mappe, nuovi collegamenti, testimonianze trasformate, trovare nuovi nomi alle cose. La memoria cambia, si trasforma, si adatta, seleziona, è uno stato della coscienza. La memoria cambia i ricordi. Le mappe orientano, ricreano e addomesticano gli spazi in modo casuale."
Olec Mün, Argentina, Spagna
www.olecmun.com
"Se smettiamo di ricordare, potremmo dimenticare ciò che ci lega al passato, e se quel passato ci ha portato a questo presente di disconnessione, allora accogliamo l’oblio. Dimentichiamo la nostra identità giudicante di separazione. Se smettiamo di ricordare potremmo cadere in un presente eterno dove il passato non è più un'opzione e quindi, per quanto paradossale possa risultare, l’arte di dimenticare potrebbe essere una porta imprevedibile per ricordare chi siamo veramente. Ricordare chi siamo veramente non è una questione di tempo o di spazio, ma un viaggio verso il Sé trascendente."
Keri Rosebraugh, USA, Francia
https://www.kerirosebraugh.com/
"Mi piacerebbe essere una moderna esploratrice degli acquedotti sotterranei della città di Napoli. Voglio studiare l’acqua: prelevare dei campioni, congelare ed esaminare le proprietà estetiche dei cristalli con delle fotografie microscopiche. Voglio filmare i cristalli mentre congelano e riprodurre i video all’indietro. Il mio obiettivo è di studiare come il tempo ha influenzato le strutture sotterranee e come/se ciò ha influenzato l’acqua. L’acqua ricorda come era prima di essere deviata nei bacini idrici? I cristalli nell’interno imitano l’ambiente circostante? Se il tempo potesse tornare indietro, non ci sarebbe causa ed effetto. Come sarebbe Napoli se non venissero costruite le caverne sotterranee? Quale sarebbe oggi la posizione di Napoli in Italia senza la memoria del suo passato?"
Mayke Verhoeven, Paesi Bassi
http://maykeverhoeven.nl/
"Mi interessa come qualcuno possa aggrapparsi agli oggetti con l’idea di conservare un ricordo. La memoria non sarà la stessa dopo anni e gli oggetti potrebbero deperire. Chissà se un tale oggetto non è diventato un souvenir. Lo paragono alle reliquie. ...Trovo interessante il fare ipotesi attraverso questa composizione di oggetti e quasi immediatamente formulare una storia su questa persona. E se questi oggetti non fossero mai appartenuti insieme e qualcun altro li avesse assemblati? Cosa succede se combino ognuno dei miei oggetti trovati alla propria storia? Un estraneo non vede questa storia. Questi oggetti possono formare una nuova storia o creare un nuovo ricordo? Posso spingere i pensieri su questa memoria in una direzione? Nonostante la propria interpretazione, può esserci un oggetto come memoria universale? Gli oggetti come una natura morta abbandonata possono rappresentare questa memoria universale?”
theatrum phonosophicum (alias Leopoldo Siano & Shushan Hyusnunts): Armenia, Germany, Italy
https://soundcloud.com/theatrumphonosophicum
"Il theatrum phonosophicum è il teatro della Phonosophia, da noi definita come ‘conoscenza attraverso il suono’. Il fulcro nevralgico del nostro operato è l'esperienza dell’essere attraverso l'ascolto in senso sinestetico. Il theatrum phonosophicum è una costellazione di idee, di saperi, di pensieri, di oggetti (suono e non), di azioni; il theatrum phonosophicum è una sorta di Glasperlenspiel, è un modo di giuocare con tutti i valori e contenuti della cultura universale, a partire dall'Origine, attraversando per associazioni libere tutte le epoche e tutti i luoghi. Si segue il principio dell’ ‘only connect': si coltiva, per tradizione, una certa tendenza all'universalismo… Durante le settimane a Napoli, vorremmo portare a compimento un libretto già in progress sulla poetica del theatrum phonosophicum e su questa base realizzare una ‘lecture-performance’ sul significato di questo progetto di vita come gesamtkunstwerk - opera d’arte totale.”
Alejandro Zertuche: México
https://cargocollective.com/azertuche https://www.instagram.com/alzerall/
"Ci riuniamo in onde, come fa l’oceano, come le goccioline diventano torrenti, /come tali, i ricordi nel sonno dimorano all’interno del corpo suggerendo tutto il tempo / non abbiamo mai smesso di ricordare perché c'è il fuoco nei nostri cuori / l’aria che soffia tra i capelli è solo un altro modo della natura per dire ‘sono ancora qui’ / dimenticando che è la morte."