1962, Japan, 16mm, b/n, musica di Yoko Ono, 10 min.
"Un corpo maschile ed uno femminile che fanno l'amore sono fotografati in modo tale da non farci capire quale particolare parte del corpo stiamo guardando. Questi primi piani sono contrapposti a lunghe sequenza in un movimento lievemente accelerato dei corpi avvinghiati o che si strofinano l'uno all'altro. Il film enfatizza la natura biologica essenziale dell'organismo umano. Anche da un punto di vista più formale, Ai (Love) è interessante per i netti contrasti di bianco e nero nelle immagini e per la colonna sonora di Yoko Ono, che combina una reminiscenza di rumore bianco che suona come 'shhhhhhh', con una varietà di altri suoni intermittenti (per realizzare la colonna sonora, Ono ha appeso un microfono fuori dalla finestra)."
Scott MacDonald
Quando Jonas Mekas vide Ai (Love) al leggendario International Experimental Film Festival di Knokke 1963/64, definì il film come un'esplorazione poetica e sensuale del corpo - fluido, diretto, meraviglioso. Iimura affermò per tutta risposta che questa esplorazione era stata realizzata al di là dei timori della censura. I censori giapponesi erano così severi sul nudo, e sui peli pubici in particolare, che Iimura decise di girare tutto il film con primi piani estremi su un regolar 8mm. Solo una volta giunto a New York nel 1966 il cineasta ha potuto riversare la pellicola in 16mm e mostrarla al pubblico.