Uno studio del tempo e dello spazio domestico: una pellicola 16mm trattata a mano in modo casuale che offusca le distinzioni tra la camera oscura e il lavello della cucina.
Eseguito come performance: un’azione quotidiana trasformata in un gesto imperativo, l’autore lotta per controllare il proprio ambiente. Scivolando tra una narrazione del fai-da-te e una meditazione sulla luce e sull’intervento della materia come ombra. Il materiale di base pulsa tra l’astratto e il quotidiano.