2006, Olanda, video, b/n, sonoro, 3 min.
La stretta sincronizzazione del video e dell’audio è la principale sorgente di tensione in questo lavoro - l’attività visiva è esplicitamente disegnata pixel per pixel insieme con la traccia audio, determinando un’esperienza multi-sensoriale intensa per lo spettatore. Il lavoro si è ispirato alle opere video sperimentali dei pionieri di computer graphic, come Lillian Schwartz e John Whitney. L’uso del materiale generato da una sorgente frattale dà a questo lavoro una qualità organica, mentre la sua forma compatta fornisce un senso di urgenza e contiguità.
Black Noise White Silence è stato concepito e creato come pura rappresentazione della musica sotto forma di elemento digitale. Il medium digitale ha dominato rapidamente il modo in cui si crea la musica ma particolarmente come viene fruita. Per questo, le rappresentazioni digitali del suono sono ora quasi sempre il palcoscenico fra il compositore e la realizzazione di una composizione, così come lo scalino fra la composizione realizzata ed il suo consumo da parte del pubblico. Comunque la maggior parte della gente raramente si ferma a pensare a questo nuovo senso di rappresentare i suoni e le immagini ed alle implicazioni del medium digitale. Un beneficio evidente è la facilità di distribuzione delle opere digitali: Black Noise White Silence può esser visto in un gran numero di contesti, dal teatro filmico alla televisione, al iPodVideo, senza perdere il proprio significato o intenzione. In questo senso, il medium è il lavoro stesso ed in questo caso il medium è abbastanza flessibile da permettere le infinite trasposizioni del lavoro in molti e differenti contesti. Un’altra implicazione del lavorare in un ambiente digitale è l’estensione, per la quale la potenza di calcolo del computer può essere sfruttata per aumentare le possibilità creative. Black Noise White Silence è stato generato attraverso l’uso di algoritmi concepiti dal compositore e che sono stati performati attraverso una macchina in tempo reale. Il compositore ha guidato ed influenzato gli algoritmi durante il processo creativo; il suo ruolo sta fra la decisione deterministica e spontanea (o intuitiva?) nel realizzare i processi.
Marcel Wierckx