2011, USA, 16mm, b/n, no sonoro, 5 min. 30 sec.
Interamente girato con una cinepresa stenoscopica fatta a mano e in gran parte montato in fase di ripresa attraverso l’uso di una partitura ritmica. Le strutture del nostro pensiero filtrano ciò che vediamo, e in effetti non c’è da vedere senza queste strutture. Questo film è parte di un progetto in corso per mostrare dove mi trovo in un (qui, naturale) paesaggio in modo da riflettere tali strutture di pensiero. È “hypnagogica”, non tanto percettivamente (anche se in una certa misura anche questo) quanto concettualmente. I nostri occhi vedono costantemente, ma in realtà che cosa notiamo? Quella visione è eccessiva, uno spreco, perfino; riducendo, essa diventa più scarna e più concentrata. È anche una meditazione processiva di come Marcus, il mio meraviglioso figlio, ha cambiato la mia vita e il mio modo di essere nel mondo, ricolorando un luogo dove ero già stato.