1975-77, UK, 2 schermi 16mm, colore, sonoro, +/- 25 min.
Considerata come una delle figure femminili più radicali della corrente strutturalista del cinema inglese degli anni settanta, Lis Rhodes ha sempre privilegiato, nel corso del suo curriculum artistico, una ricerca su come il linguaggio audiovisivo può influire sul nostro senso della percezione. Performance, fotografia, scrittura ma anche critica socio-politica sono i registri nei quali lei ha sempre navigato, oggi ancora mantenendo una coerenza artistica forse rara.
Light Music rispecchia certamente la radicalità del suo periodo strutturalista. Film-installazione al limite dell'ipnotico, uno studio su come l'immaginario può confrontarsi con forme rigorosamente rettilinee, sulla loro serialità aleatoria e sulle tonalità sonore che ne derivano. La proiezione è con due proiettori, uno disposto di fronte all'altro. Lo spettatore si lascia andare in questa dimensione spaziale-visiva che si crea tra i due.