2010, Italia/Germania, mini-DV, colore, sonoro, 6 min. 20 sec.
Sequenze di paesaggi ripresi in uno spazio di 60 chilometri compongono mosaici di luoghi e assi di riferimento in continua trasformazione e che non esistono nei nostri dintorni. In questo video i corpi non sono vicini o lontani. Sono grandi o piccoli. Gli orizzonti cambiano e nessuno luogo è indipendente dall’osservatore. Incorporando solo la memoria, il paesaggio è visto in una varietà di velocità e movimenti che applicano una logica corporale alla visione. Ciò che procede oltre il versante del nostro orizzonte, scorre insieme sullo stesso piano. Ed i piani stessi scorrono. Gli orizzonti cambiano. Ogni essere vivente resta all’interno di una propria bolla che contiene tutto ciò che è a loro visibile e il loro spazio sostiene la solidità della propria struttura.
In Non si può nulla contro il vento la visione è una proiezione individuale su un luogo, l’azione è l’uso individuale o collettivo di un ambiente e il paesaggio è una visione priva di azione. In questo video il cielo viene usato come “blue screen” e le singole sequenze di ogni paesaggio, composte attraverso un sistema multilivello, creano un luogo che non esiste nella realtà.