Girato nell’arco di tre anni, l’ultimo film espanso di Karen Mirza e Brad Butler - The Autonomous Object? - prende la forma di un oggetto inscatolato. All’interno della scatola ci sono dei materiali scultorei; una serie di rulli di pellicola registrati utilizzando la stessa strategia performativa di ripresa in India e Pakistan, a New York e Londra; ed un certo numero di piccole cartoline che contengono le istruzioni. Tipicamente flessibili, queste istruzioni devono esser interpretate da chi desidera mostrare il lavoro. In questo caso delle pellicole selezionate saranno configurate per un contesto cinematografico. Esplorando le complesse idee politicizzate che riguardano lo spazio ultra-sottile fra la cinepresa ed il soggetto, ogni ripresa è immediatamente un palcoscenico di sé, un documento di un luogo ed un’immagine riflessa di sé stessi.