1993, USA, 16mm, b/n, sonoro, 17 min.
Pittore di formazione, Bill Morrison modella il cinema come uno scultore la sua materia con lo scalpello. I suoi film, spesso basati su materiale di found-footage o d'archivio, sfruttano le testure e le qualità poetiche della pellicola deteriorata rivelandone ogni volta degli elementi plastici insospettati.
È dall'inizio degli anni '90 che Morrison, parallelamente ad un suo lavoro personale, collabora con dei gruppi di teatro e con dei compositori di musica contemporanea.
The death train fu originalmente concepito per far parte di un'opera musicale di John Moran. Il film è in un qualche modo una storia del cinema. Immagini d'archivio di treni del pre-cinema e animazioni zoetrope si intersecano con film d'archivio della metà del secolo scorso e finalmente con una sequenza panoramica di oggi. La fusione tra queste immagini rilavorate e il suono creano un universo singolarmente fantasmagorico e ipnotico.