This most Beautiful Corner of England

This most Beautiful Corner of England
This most Beautiful Corner of England

1987-2003, UK, Super 8/Mini DV, colore, sonoro, 20 min. Editing di Anita Anastasia Bryan.

Un film a sfondo sociale che combina elementi della Mass Observation e filmati di paesaggi per investigare gli effetti psicologici ed ambientali sugli abitanti che vivevano e lavoravano in prossimità di un impianto di produzione di energia nucleare. Cumbria Occidentale. Un luogo sinonimo del paesaggio della poesia di William Wordsworth, che nel 1956 è cambiato per sempre quando l'Autorità Britannica per l'energia nucleare invitò la Regina Elisabetta II ad inaugurare il primo reattore nucleare della Gran Bretagna. Da questo momento in poi, gli abitanti della Cumbria avrebbero dovuto "trovare un equilibrio tre le loro vite e la loro fonte di sussistenza". Il film di William Pearson offre ad alcuni esponenti delle generazioni di Sellafield un mezzo per esprimere le proprie ansie economiche, il risentimento per la condizione dell'ambiente ed i timori per la propria salute. Testamenti orali - che fanno da colonna sonora al film. Allo stesso tempo, il film maker dà anche voce agli industriali nucleari ed alla loro propaganda sull'impianto di trasformazione. Questo contrasto continua nelle espressioni del film. Una sequenza ricorrente filmata del paesaggio che guarda verso la Fells Road - la scorciatoia frequentemente utilizzata dai lavoratori, è giustapposta ad un colorato footage di una marcia di protesta anti-nucleare, che riflette il carattere multi-dimensionale delle persone che vivono all'ombra di una potenziale catastrofe. Ricordiamoci di Chernobyl 1986.
"La voce smateralizzata del commentario ufficiale del Sellafield tour è sempre associata al paesaggio. Le voci incorporee degli intervistati sono per la maggior parte localizzate nel carnevale della protesta e nelle ubicazioni della gente. La sequenza ricorrente filmata rappresenta un espediente di astrazione nel momento in cui ci si avvicina all'oggetto."

dalle note sul film di William Pearsons