2014, UK, 16mm su file digitale, colore, sonoro, 11 min. 17 sec.
Transitus Angeli si trova all’interno del flusso dell’opera filmica che ha ricercato delle alternative alla realistica rappresentazione e figurazione visuale, ma riconosce che l’astrazione in entrambi i domini visivo e sonoro non può essere separata dal mondo da cui emerge. Ironicamente intitolato, questo frammento di “cinema sonico” o “sonikinos” è una risposta oppositiva alle attuali tendenze reazionarie e alla crescente turbolenza economica, sociale e politica. Attraverso la sistematica distorsione e decostruzione, un suono di campana sintetizzato si trasforma in una musica grezza, charivari, scampanate o katzenmusik, articolato e rinforzato visivamente, sincreticamente e sinesteticamente da un jitter agitato di un campo visivo derivato da un film 16mm dipinto a mano, digitalizzato in loop e in sequenza. Questo è il battito d’ali o lo sventolare frenetico delle bandiere?