1970, USA, 16mm, colore, sonoro, 60 min.
Zorns Lemma è probabilmente l’autentico capolavoro del film-maker americano Hollis Frampton. Il film unisce un certo numero di procedure intellettuali ed estetiche che Frampton aveva già esplorato nei suoi primi films e lavori fotografici, in particolare il suo fascino per l’epistemologia e la teoria degli insiemi - il titolo è un riferimento al corrispondente Axiom of Choice del matematico Max Zorn. Il film è strutturato secondo un sistema assiomatico, espresso in entrambi i codici ontologico e strutturale. La parte centrale consiste in immagini di parole, montate in ordine alfabetico - un riferimento al movimento enciclopedico ed alla tendenza arbitraria di categorizzare il mondo in base alla prima lettera del nome dell’oggetto. Gli ideogrammi gradualmente fanno posto ad immagini arbitrarie, come conseguenza di un gioco ingegnoso fra il linguaggio e l’immagine che si è instaurato, incitando il pubblico a smantellare le strutture di controllo e scoprire la logica della probabilità.
Affinché una o più cose siano “ordinate”, devono condividere un elemento (provabile) percettivo. Così ci sono molti sottoinsiemi ordinati all’interno di un’insieme di tutti gli elementi che compongono il film. C’è il sottoinsieme di tutti gli elementi “astrattivi” (le parole, se sono considerate come meramente “elencabili”) ed il sottoinsieme di tutti gli elementi “fattivi” (le immagini, se sono viste solo come deliberatamente “fatte”). Ma ciò che si vede (coscientemente) è soprattutto il un-secondo di ritaglio, o impulso. Così ciò che io sottintendo è che il massimo sottoinsieme completamente ordinato di tutto il film (che questo film si propone di mimare) è non l’“inquadratura” ma il ritaglio - l’atto intenzionale dell’articolazione. …Zorns Lemma è gerarchico, in quanto propone un possibile “tour” espressivo di tutti gli elementi all’interno di un insieme che riguarda soltanto un’unica operazione - il discernimento del proprio “ordine”, o la relativa preponderanza delle proprie qualità comuni.
Hollis Frampton