Darkloupe è un flusso tormentoso di complesse immagini stratificate, che si mescola con delle riprese video in diretta di un oggetto misterioso in alluminio e lenti. Darkloupe inizia nel / con il buio. Gli ingredienti ottici di base sono le lenti e i lampi di luce. Le immagini dal vivo sono realizzate con un proiettore filmico decostruito, una sorta di ‘lanterna magica’ fatta di separate lenti, lampade, vetrini e maschere. Le immagini sono riprese in loco e allo stesso tempo proiettate. Le immagini proiettate inizialmente sembrano astratte, ma a poco a poco lo spettatore riconosce gli oggetti che sono stati usati per creare le immagini ed è pianificato. La rivelazione che si può evocare un mondo magico con dei mezzi profani è un punto essenziale per Karel Doing. Provoca una sensazione che conduce allo stupore e all’ammirazione. Per Darkloupe gli artisti seguono uno scenario con un ordine abbozzato, ma pieno di spazio per l’improvvisazione. Sia il suono che l’immagine sono prodotti dal vivo, senza alcun materiale pre-registrato. La performance Darkloupe viene ricreata ogni volta in base alle specifiche dello spazio performativo: le dimensioni spaziali, le qualità acustiche, la superficie di proiezione e le condizioni di luce. La proiezione e l’amplificazione dei suoni diventano la materia primaria piuttosto che esser solo una necessità tecnica. Lo spazio performativo diventa uno strumento azionato dalla luce e dalle onde sonore.
Domenica, 11 Novembre, 2012 - 22:00