1970, USA, 16mm, colore, sonoro, 11 min.
Production Stills presenta l’usuale in-versione Fisher-esque delle procedure industriali. Normalmente, le immagini backstage sono riprese mentre si gira un film come aiuto per la commercializzazione della pellicola finita sul mercato: sono strumenti per raggiungere un scopo. Nel film di Fisher la realizzazione e presentazione delle immagini backstage è la finalità, ed i momenti d’illusione cinematografica - le mani che entrano nell’immagine, l’uso apparente del suono sincrono, la realizzazione del film in sé - sono strumenti per ottenere i fotogrammi montati in modo che noi possiamo esaminarli. Il film inoltre sfida le categorie convenzionali e la terminologia cinematografica. …È un film non montato che, tuttavia, ci fornisce otto visioni differenti dell’azione che si sta svolgendo.
Scott MacDonald
Come indica il suo titolo, il soggetto in Production Stills è una serie di immagini backstage prese da un film che non è stato mai realizzato, ed allo stesso tempo è la pellicola che noi stiamo guardando. Scott McDonald definisce Production Stills “il film fondamentale di Fisher”. Una narrazione perfettamente chiusa della propria produzione: l’immagine è un’unica lunga ripresa (ancora di 11 minuti) di un muro su cui una mano appunta in sequenza un certo numero di Polaroids, una dopo l’altra. Le Polaroids raffigurano l’equipe che sta facendo il film; il suono sincrono ci permette di sentire in tempo reale il loro vociare ed il ronzio della cinepresa, così possiamo anticipare le foto ed assegnare i volti alle voci che sentiamo.