2002, FRA, 16mm, colore, musica di Charlemagne Palestine, 22 min.
Con soli cinque minuti di materiale originario in Super8 e ventidue minuti di registrazione audio, raccolti in occasione di un concerto di Charlemagne Palestine del 1998 a Parigi, Chodorov costruisce una partitura visiva che traduce la musica, nota per nota, in immagini e piani filmici. Il suo è da un lato un omaggio "materiale", plastico, a questo adepto della ripetizione (musicalmente vicino a La Monte Young) e dall'altro un ripensamento di alcune tendenze estetiche e cineplastiche, come l'astrazione o il cinema strutturale, sulla scorta di una concezione matematica dell'arte - ma, al tempo stesso, artigiana, "manipolatrice", lavorando minuziosamente la materia immagine per immagine.
Pip Chodorov utilizza l'insieme delle 6945 note registrate durante il concerto e quasi la totalità dei fotogrammi filmati (6923 immagini); egli traduce l'impatto delle note in immagini, il montaggio dove positivo e negativo, nero e bianco, blue/giallo, rosso/verde, policromismo e tachismo, pulsazioni ed emissioni di colori rivisitano tutte le variazioni dell'immagine astratta in movimento, dalle origini ai nostri giorni.
Raphaël Bassan