1968, USA, 16mm, colore, sonoro, 12 min.
Dedicato al poeta David Franks, che è il protagonista di cui ascoltiamo la voce nella colonna sonora / un mandala integrale ed intatto.
"Puro colore e poche immagini fisse si alternano in un'ampia varietà di interscambi. Lo spettatore dunque vive il film nella forma di un costante e spesso aggressivo sfarfallio, che varia ritmicamente ed opera ai limiti della percezione (e addirittura della tolleranza). I campi colorati appiattiscono la superficie dello schermo e la luce tende ad essere avvertita in maniera concreta nello spazio della sala cinematografica, con i limiti della schermo che pulsano e mutano con immagini persistenti. In modo analogo, il suono ripetuto è sentito inizialmente come "distruggere" poi, perpetuato all'infinito, è trasformato dalla percezione dello spettatore in parole diverse... Un'affascinante esplorazione nel montaggio, sopratutto a livello di fotogramma piuttosto che di ripresa. Ma parte della forza che si perpetra nel film è da ricercarsi oltre, sebbene non ne sia slegata, queste componenti "formalistiche", precisamente nelle emozioni, nelle esperienze ed idee che evoca. Oltre alla stasi e al movimento, il film mette in scena temi contrapposti (sia subconsci che consci) di cui George Bataille non si vergognerebbe... Si tratta di qualcosa che è estremamente aggressivo e che, allo stesso tempo, nell'uso del colore, positivamente estatico."
Simon Field
Film intermittente con il montaggio rapido e ritmico ed il suono in loop. Attraverso la ripetizione ipnotica nuovi contesti di significato sono proposti costantemente nel suono e nell'immagine. Un film d'attacco ottico-erotico.