1975, USA, 16mm, colore, sonoro magnetico, 10 min.
In Restoring Appearances To Order in 12 Minutes lafilm-maker effettua il proprio atto solitario di pulizia. Una cinepresa statica riprende in stretti frames il lavello dello studio sporco di vernice ed altri residui, mentre l’artista intraprende un rituale combinato di sfregatura e raschiatura. Vediamo soltanto la parte posteriore dell’artista mentre si muove all’interno del frame, ostruendo il lavello qui, sbloccando il lavello là; le braccia formano delle verticali, delle orizzontali e delle diagonali attraverso il frame. Il frame e il lavello sincronizzati insieme. Il frame dell’artista: un corpo-movimento, corpo-ritmo, ondeggiante da e verso, velato e svelato. Rinchiudere il frame. Ma anche, frame interno: il gioco di parole è sulla pulizia eccessiva di certi gesti riduttivi nella storia del fare arte. Un frame di riferimento. L’aporia di tali atti estetici è enfatizzata alla fine quando il film sfuma e l’artista ancora lavora duramente sopra il lavello, immersa in un’operazione impossibile senza fine. La pulizia richiama l’attenzione verso il timore dello sporco, l’impuro; è l’atto di pulizia stesso che sfrega e raschia i nostri sensi, affilando i nostri ingegni.