1992, USA, 16mm, b/n e colore, sonoro, 10 min.
Delle meditazioni sviluppate a mano sull'essere e sul movimento, ispirate alla Dreammachine di Gysin, al misticismo Sufi ed al primo cinema. Una conoscenza della fragilità dell'esistenza rispecchia la tenuità del materiale. Il film stesso diventa il sito per sperimentare l'impermanenza, e per far festa nell'immagine non fissata.