1993, Germania, 16mm, colore, sonoro, 14 min.
Le variegate superfici fessurate di Sleepy Haven ricordano null’altro che un corpo, le cui fessure solarizzate trasmettono una bellezza allucinatoria che minaccia continuamente di spezzare del tutto la pelle dal suo supporto materiale, impietosamente teso lungo il proprio fantastico declino. Addormentati, i corpi si offrono allo sguardo di chi guarda, la struttura da sogno ad occhi aperti del film suggerisce che le loro menti sono altrove, trasportate alla deriva lontano da questi tessuti e legamenti svuotati, il meglio da offrire è sé stessi come veicoli di fantasia e proiezione. Il prolungato sogno del mondo immaginato, qui rappresentato come una fantasticheria ad occhi aperti in stasi, un rifugio da sonno (sleepy haven), viene sia materializzato che decostruito, creato per rivelare le stressanti fratture che risultano quando gli obiettivi della vita quotidiana sono fatti per sfaldare la fabbrica dei sogni.
Mike Hoolboom