1963, USA, 16mm, colore, sonoro, 16 min.
…Questo è stato probabilmente il primo film in cui sentivo che iniziavo ad ottenere una padronanza del mezzo. Ci sono alcune goffaggini, soprattutto certi tagli di fotogrammi tra gli alberi, che rimangono a disturbarmi, ma per la maggior parte si tratta di un tributo piuttosto interessante a Wagner ed il mito del Santo Graal e dell’eroe Parsifal.
Ero su di una barca da pesca, e sapevo che un nuovo film stava maturando in me, e che era primavera ed un omaggio alla grazia primaverile stava arrivando, ed ho sentito questa musica a bordo ed avevo la mia cinepresa. Un vecchio amico, Willard Morrison di Audio Film Center, a San Francisco, mi aveva dato le prime bobine di una nuova pellicola a colori, circa sette rulli della vecchia Ektachrome - così bella. ASA 15 o 16. Era come oro liquido nella mia cinepresa. Come proiettili d’argento. Avevo un paio di queste bobine con me, così ascoltavo la musica proveniente da un piccolo altoparlante sull’albero della barca, mentre navigavamo rullando nell’Oceano Pacifico al largo del Golden Gate - …e si può veramente sentire il mare, e l’ho filmato così come era.
…Ti è stata data una certa responsabilità ed un dono o grazia, una certa capacità unica, che può girarti contro se non te ne occupi correttamente. Anche il re, che possedeva questo emblema di purezza o perfezione, quest’arma divina, aveva ereditato la tentazione, e l’arma cadde nelle mani dei suoi nemici. La ferita alla fine era mortale. Sebbene fosse ancora vivo, ancora funzionante, era incapace di portare avanti questa essenziale missione divina per celebrare la Verità Infinita, personificata nel Santo Graal, per cui era stato predetto che ci sarebbe stato un successore e si sarebbe fatto avanti un “puro folle”, come lo chiamava Wagner - anche se il nome originale era Parsifal o Percivil, in realtà significava puro folle.
Bruce Baillie
A Critical Cinema 2, interviewed by Scott MacDonald (June, 1989)